Descrizione:
Il Comune di Sauze di Cesana (m 1.560), posto ai piedi del monte Sises lungo la strada provinciale 215 che dal Colle del Sestriere scende a fondovalle per proseguire verso Cesana, è situato in posizione strategica rispetto alle più ambite mete turistiche dell’Alta Valle Susa. Sauze di Cesana ha origini antiche: in epoca romana si dislocava lungo la via francigena che collegava il mondo romano a quello gallico. Il suo nome risulta in ogni caso per la prima volta su documenti medievali come Salise Cesanae e Saude e più avanti, nel 1516, compare come Sallicia Sezanio; Sauze quale l’albero del salice dunque, ma anche come sopra o balcone. Questa duplice interpretazione pare valere anche per le sue frazioni, dove Rollieres, secondo carte e documenti sei-settecenteschi, deriverebbe da “robur, rol/rogol più il suffisso “ariae”: rovere, l’albero sacro dei Celti […] mentre i medievali Tolleriae/ Roulieres indichino invece le caratteristiche del cammino, la strada della transumanza attraverso la valle”; così Bessen Haut e Bessen Bass, la betulla (bouleau, bessée) o il pascolo (besse/bessatum dauphinois). Sauze di Cesana, come altri comuni della Val Susa, fece parte del Delfinato, inizialmente dominio del Delfini di Vienna e poi dei Reali di Francia fino al XIV secolo: lo narrano le monete d’argento riportanti il simbolo del Delfino, coniate a Cesana dal 1281, nonché i simboli araldici dei Re di Francia riprodotti sul fonte battesimale della chiesa di San Restituto, importante costruzione gotica che per molti anni fu parrocchiale di Sauze, Rollieres e Champlas du Col. Con il Trattato di “Utrecht”, nel 1713, l’Alta Valle Susa fu ceduta ai Savoia. Nel 1929 il Comune di Sauze di Cesana fu unito a quello di Cesana T.se, e successivamente a quello di Sestriere per poi tornare indipendente nel dopoguerra (1947). Nonostante il devastante incendio che nel 1962 distrusse la maggior parte delle sue costruzioni, Sauze di Cesana mantiene ancora i suoi legami con la storia attraverso lasciti artistici e architettonici di un tempo lontano. Con il termine Gran Sauze si fa riferimento al vasto territorio che da Sauze di Cesana si estende alle frazioni Rollieres, Bessen Haut, Bessen Bass, Serre e Grangesises fino a comprendere la Valle Argentera. Quest’ultima , attraversata dal torrente Ripa che poco più a valle dà origine alla Dora Riparia, nella cornice d’imponenti tremila delle cime Rognosa, Platasse, Ramière e Gran Queyron, è rinomata meta per gitanti e sportivi, con le sue cascate e i suoi pascoli verdeggianti che offrono scenari d’incontaminata bellezza. Per l’inverno si sta operando affinché diventi luogo ideale per lo sci fondo, lo sci alpinismo e le ciaspolate, oggi praticati nel fondovalle lungo il torrente Ripa e sulle pendici del monte Cimabosco tra il capoluogo e la frazione Rollieres. Sauze di Cesana trova i suoi punti di forza in un territorio completamente immerso nella natura e nel caldo spirito di accoglienza della popolazione che rivendica con fierezza l’essere Gente di Montagna, strettamente legata alle proprie tradizioni. Sauze di Cesana mantiene ancora i suoi legami con la storia. L’imponente chiesa di San Restituto, ne è probabilmente l’esempio di maggior rilievo. La vera parrocchia è attualmente collocata a circa 1 km dall’abitato, in un posto isolato, fra i prati. La ragione di tale posizione decentrata è da rintracciare nella necessità di utilizzare la stessa chiesa per tre parrocchie confinanti (oltre a Sauze, anche Champlas du Col e Rollieres). Era dunque un punto di convergenza di tre diverse comunità. Lo stile dell’edificio è di “transizione”, con ogni probabilità frutto di una trasformazione, dal momento che la chiesa, già menzionata nel diploma del Vescovo Cuniberto (1065), è assai più antica. Oggi si presenta con un atrio a colonne monoliti, assai originale e senza eguali in Valle di Susa. Alcune dissonanze stilistiche, inoltre, si spiegano con l’esame dell’uso a cui la chiesa in passato, nel corso di vari avvenimenti bellici, venne adibita: trasformata in fortilizio, data la posizione strategica favorevole, nel corso del 1500 servì alternativamente a valdesi e cattolici. Collegate alla chiesa di San Restituto sono numerose cappelle secondarie quali quelle di S. Giacomo a Sauze di Cesana, della Madonna dello Scapolare a Grangesises, di Sant’Anna a Bessen Haut e di S. Maria Rita (oggi diroccata) a Bessen Bass. Le funzioni domenicali vengono celebrate presso la chiesa di S.Giacomo nel centro di Sauze, mentre la chiesa monumentale di S. Restituto viene impiegata per la celebrazione di messe in forma solenne in occasione della festa del Santo Patrono ed in altre ricorrenze di particolare importanza liturgica. Da citare inoltre la parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo nell’ex comune di Rollieres, edificata nel 1816 e consacrata nel 1818. L’attuale edificio sorge sul luogo di una vecchia cappella, sempre dedicata ai SS. Pietro e Paolo. La chiesa precedente, invece, venne distrutta dai valdesi. Sauze di Cesana sorge lungo un sentiero, o meglio una strada: la Strada Reale di Francia, progettata dagli ingegneri di Napoleone sulle tracce della più antica strada della vigna, «dal selciato di pietre a coltello ai murazzi laterali, alla cortina di salici e “marmoutier” che la trasformano in viale d’ingresso ai villaggi », collega oggi come un tempo Sauze a Rollieres e ai tre Champlas. In alcuni tratti corrisponde all’attuale strada provinciale. Tra gli edifici storici degni di menzione ci sono anche gli antichi forni riportati al loro antico splendore a Sauze e Rollieres, mentre sono in progetto di ristrutturazione quelli a Bessen Bass e Serre. Questi erano impiegati per la cottura del pane al caldo fuoco della legna e nel passato, una volta al mese, durante l’ultimo quarto di luna, ‘alla luna dura’; poiché l’esperienza insegna che il pane cotto in tale momento ‘si conserva di più, non ammuffisce e non mette le tarme’. Se il forno rappresentava un’importante risorsa per il paese nonché luogo “spesso all’origine della fusione di antichi nuclei o della nascita di nuovi villaggi”, la fontana è sempre stata “punto focale della vita quotidiana quanto e forse più della chiesa”; l’abilità e la fantasia degli artigiani locali si è rivolta con concreta coerenza alla creazione di fontane, di cui alcune presentano aspetti monumentali. La fontana, piccola o grande che fosse, veniva costruita secondo uno schema fisso, ormai secolarmente collaudato. Un torretto gettava l’acqua in una prima vasca, che serviva ad usi domestici ed all’abbeveramento del bestiame; una seconda vasca era adibita a lavatoio, ed era costruita sempre con le medesime forme, fosse essa di legno o di pietra. La maggiore attenzione veniva indirizzata al torretto, spesso ornato con modanature e lesene geometriche, anche se non mancano esempi di torretti antropomorfi e zoomorfi. Le forme della prima vasca che si riscontrano più frequentemente sono quelle a base rettangolare, seguono poi le esagonali e ottagonali. Le lastre, che le compongono, quasi sempre recano scolpite la data di costruzione oltre a motivi decorativi. A Sauze di Cesana vi sono “quattro fontane grandi, ciascuna con la propria vasca poligonale ed il cappello rotondo, ed una quinta dove un trovo tronco intagliato e levigato sostituisce il semplice cannello in ferro, ricordando al viandante canzoni e dagherrotipi”. Numerose altre fontane sono collocate nelle frazioni circostanti, degne d’esser citate sono quelle site a Serre, a Bessen Haut e a Rollieres, dotate di imponenti vasche in pietra. Nell’ottica del recupero delle antiche feste tradizionali, il Carnevale è forse, per l’Alta Val Ripa, l’evento più importante dell’anno agrario: segna infatti la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Si tratta di un rito nel quale il sacrificio del Carnevale o della Vecchia, che si fanno carico delle colpe della comunità, permette agli spiriti della natura di elargire nuovamente i loro doni. La prima rievocazione storica di questo tipo di Carnevale è avvenuta l’8-02-2005 a Champlas du Col e questo ha innescato, in alcune persone, il desiderio di studio dell’evento nei paesi limitrofi per rilevarne le similitudini e le differenze con l’intento di riproporre il recupero di questa antica tradizione anche a Sauze di Cesana. Da ricerche effettuate presso gli archivi familiari sono infatti venute alla luce alcune fotografie dell’antico Carnevale che scendeva da Champlas du Col per unirsi a quelli di Sauze di Cesana e Rollieres, sino a giungere alle frazioni di Thures e Bousson.