Rorà si trova ad un’altitudine compresa tra 604 e 2153 m e si sviluppa su una superficie di 1226 ha, per lo più ricoperti da prati e boschi di faggi e castagni; è formata da diverse borgate, tra cui le più popolose sono le Fucine e la Rounc-Pian Pra, oltre al nucleo centrale, a 964 m, nel quale abita la maggior parte dei 267 abitanti; i cognomi più diffusi sono: Durand, Morel, Rivoira, Tourn, Tourn Boncoeur.

  La storia di Rorà è caratterizzata dalla presenza valdese, che nei secoli passati ha subito distruzioni, persecuzioni ed esilio, dando però luogo anche ad un forte movimento di resistenza, che ha avuto in questo territorio uno degli scenari principali.   In quanto comune di montagna, Rorà è stata toccata dal fenomeno dell’emigrazione, nella seconda metà dell’Ottocento, e dello spopolamento; a differenza di altri comuni, però, ha potuto affiancare ad un’economia agricola povera un’attività più redditizia e a livello “industriale”, fino all’Ottocento con la produzione della calce (per la quale i rorenghi sono infatti conosciuti come brusapère, coloro che bruciano le pietre), e in seguito con la lavorazione della pietra di Luserna.   Le attività principali sono la lavorazione della pietra, l’agricoltura e l’allevamento; tra le risorse del paese, oltre alla pietra e al legname, è molto importante l’acqua di alcune sorgenti, che viene canalizzata e imbottigliata a Luserna, per poi essere venduta anche al di fuori dell’Italia.   Nel paese sono presenti una scuola elementare, un minimarket e diverse strutture ricettive; un campo da calcio e uno da pallavolo e tennis; una sala comunale polivalente dotata di cucina, un servizio autobus il venerdì mattina in corrispondenza del mercato di Luserna.   La maggior parte della popolazione è di confessione valdese, e si ritrova nel tempio o nella sala per le attività che viene utilizzata per diverse manifestazioni. È presente anche una chiesa cattolica, nella quale viene celebrata la messa nei mesi estivi, in corrispondenza dell’affluenza di turisti e villeggianti.